COME SERVIRE LA BIRRA?

COME SERVIRE UNA BIRRA DALLA BOTTIGLIA
Qualcuno se lo starà chiedendo, come verso la mia birra???Conoscere il “rituale” del servizio è di fondamentale importanza per poter degustare al meglio un prodotto di Alta Qualità ed esaltarne le caratteristiche.
La birra dovrebbe sempre essere servita in un bicchiere di vetro pulito, non troppo caldo, lavato con un detergente inodore e senza brillantante. Prima del servizio, il bicchiere deve essere bagnato con acqua fresca per farlo avvicinare alla temperatura di servizio della birra. Per scegliere il bicchiere giusto guardate questa guida.
Cerchiamo di vedere come deve essere servita, in generale, una birra in bottiglia.
1) Aprire la bottiglia: la bottiglia va aperta con cura, in modo da non disturbare l’eventuale residuo naturale sul fondo, tenendo il più possibile la bottiglia in verticale.

2) Versare la birra su un lato del bicchiere inclinato a 45°, facendola scorrere delicatamente. Nel caso si formi troppa schiuma fare una sosta prima di continuare a versare

3) Continuando a versare, una volta raggiunti i 3/4 della capienza, riportare il bicchiere in posizione verticale in modo da formare un cappello di schiuma
 A seconda dello stile di birra la schiuma può essere più o meno presente. Cerchiamo di darvi un’idea con le immagini che seguono.

4) I residui di lieviti contenuti nella birra, a seconda del gusto del bevitore, possono rimanere all’interno della bottiglia o essere versati nel bicchiere. In tal caso, roteare la bottiglia stessa con un movimento circolare del fondo e versarne il contenuto nel bicchiere.
Vedrai ora 4 modi diversi per versare la birra dalla bottiglia nel bicchiere
Birre lager (quasi tutte le birre più commerciali e famose in Italia): inclinate inizialmente il bicchiere per poi raddrizzarlo successivamente cercando così di formare la giusta quantità di schiuma.







Birre ale inglesi (ad esempio, le pale ale): inclinate il bicchiere a 45° e versate lentamente la birra sul bordo del bicchiere. Puoi rimettete il bicchiere in posizione verticale poco prima della fine e versare così l’ultima parte della bottiglia.
Attenzione però: non si deve formare più di un dito di spuma, altrimenti la birra potrebbe perdere alcuni dei suoi più caratteristici aromi.


Birre di frumento (weissbier): inclina il bicchiere e versa molto delicatamente la birra. Le birre di frumento formano una grande quantità di spuma.
Puoi rimettere il bicchiere in posizione verticale poco prima della fine bottiglia, anche perché a quel punto la spuma starà già per trabordare dal bicchiere.
Per le weissbier usare il bicchiere giusto è particolarmente importante: non a caso le bottiglie in commercio sono da 0,5 l esattamente come le dimensioni del famoso bicchiere lungo e stretto, che si apre leggermente verso la fine.
Birre stout (ad esempio le birre scure irlandesi): è importante avere una spuma alta e densa. Per ottenerla: versare prima metà della bottiglia (o della lattina), lasciare depositare la birra appena versata per qualche istante e successivamente versare l’ultima parte nel bicchiere.
La spuma alta e densa è importante per conferire alla birra il classico aroma di caffè


TIPI DI SPILLATURA:

Vediamo ora i diversi tipi di spillatura, cosi da sapere come si devono presentare le birre che ordiniamo.

Birra a "caduta": in epoca vittoriana la birra era contenuta in grandi botti di legno situate dietro al bancone e veniva servita tramite un rubinetto che sfruttava la gravità. Oggi questa modalità di spillatura viene adoperata poco e solo in rare occasioni ed eventi, come ad esempio alcuni festival della birra.



Birra a "pompa": per permettere la conservazione dei barili in cantine fresche, fu inventata una macchina provvista di pompa a pistone cilindrico con delle valvole che evitavano il riflusso della bevanda. Attraverso l'azione manuale, il publican azionava la pompa e la birra veniva risucchiata dal fusto e portata al rubinetto. E'una modalità storicamente anglosassone, oggi largamente utilizzata nei pub specializzati in birre inglesi e artigianali di molte parti del mondo.
Queste due tipologie di spillatura sono le più antiche e non prevedono l'utilizzo di gas. Le birre spillate in questi modi risultano freschissime e di ottima qualità, ma è necessario finire i barili nel più breve tempo possibile (24-72 ore), perché la birra è molto più soggetta a desaturazione e ossidazione.

Birra "alla spina": questa tipologia nasce dalla necessità di ridurre il pericolo di ossidazione della birra... Nel barile venne introdotta anidride carbonica che andava a sovrasaturare la bevanda e permetteva una maggiore conservazione della stessa. Al giorno d’oggi, l’anidride carbonica è utilizzata ad una pressione sufficiente a spingere la birra fino al rubinetto. La pressione superficiale del gas svolge quindi una triplice funzione: mantiene il giusto livello di gasatura, impedisce il contatto con l'ossigeno (e quindi rallenta i processi di ossidazione) e fornisce la spinta richiesta per far fluire la birra fino al bicchiere. Generalmente, l'utilizzo della CO2 permette di spillare birre più frizzanti rispetto ai due metodi precedenti, ma allo stesso tempo può anche essere causa di una gasatura eccessiva della bevanda. 

Spillatura al "carboazoto": Arthur Guinness realizzò una miscela di gas in grado di impedire l'eccessiva gasatura. In genere, questa miscela è composta da azoto (70%) e anidride carbonica (30%). L'azoto è un gas inerte, inodore e insapore, che serve solo per permettere la giusta spinta della birra fino al rubinetto ma non si discioglie al suo interno; la percentuale bassa di CO2, invece, permette di mantenere un'adeguata saturazione della bevanda senza agire in modo eccessivo. Questo metodo è utilizzato solitamente per birre con saturazione medio-bassa (come la Guinness) e per le stout/porter in generale, per le quali è importante mantenere alte le caratteristiche peculiari di beverinità e cremosità della bevanda.


TECNICHE DI SPILLATURA
Esistono 3 grandi scuole di pensiero che si differenziano in base alla zona di provenienza:

- tecnica belga: partendo col bicchiere inclinato e raddrizzandolo pian piano, si riempie in un colpo solo fino all'orlo e si "taglia" la schiuma in eccesso con la spatola. Con questa tecnica si mantengono intatti gli aromi e l'alta saturazione della birra.



- tecnica anglosassone: prevede di aprire il rubinetto prima di posizionare sotto il bicchiere, poi riempire il bicchiere tenendolo inclinato e raddrizzandolo lentamente in modo da ottenere un basso strato di schiuma. Tradizionalmente si tratta di una tecnica usata per birre a bassa carbonazione, che già di per sé tendono a produrre meno schiuma.






- tecnica tedesca: metodo che prevede 3 colpi in circa 7 minuti. Con il primo colpo si riempie il bicchiere per 2/3 formando abbondante schiuma. Poi si attende un paio di minuti. Quando la schiuma è diminuita, si effettua il secondo colpo e si aspetta ancora; infine, si effettua il terzo colpo per completare la spillatura e aggiustare il "cappello" abbondante di schiuma candida. Con questa tecnica si permette la desaturazione della birra, che per ragioni di conservazione è sovraccaricata di CO2, e si possono godere appieno gli aromi maltati e speziati del prodotto.
Ormai siamo in piena Primavera e le temperature si stanno gradualmente alzando. Le giornate di sole si moltiplicano e una bella birra fresca ci sta sempre meglio.
Non a caso ho utilizzato l'aggettivo "fresca".
Con l'avvento dell'estate, sempre più spesso c'è chi si avvicinerà al bancone dei bar chiedendo una bella birra "ghiacciata".
 Non importa che sia una Pils, una Tripel, una Porter o un Lambic...ciò che conta è che sia "la più fredda che hai".
L'idea che la birra sia una bevanda prettamente estiva da bere congelata è un clichè veramente duro a morire.
Il consumatore medio è abituato da tutta la vita a bere birre congelate, sia fuori che fra le mura domestiche. L'immagine più comune che mi viene in mente è: divano + prtita alla televisione+patatine o hambuger o pizza + birra industriale ghiacciata. Chi non l'ha fatto almeno una volta nella vita?

E' necessario però fare delle distinzioni. Non tutte le birre sono uguali e, di conseguenza, non tutte le birre vanno bevute alla stessa temperatura, a maggior ragione se quella temperatura è tipica del nord.

Il bicchiere giusto
Ogni birra dovrebbe essere servita con il suo bicchiere, per permettere di gustare al meglio il prodotto. In generale, birre molto delicate come le Pils o le Weisse vanno servite in bicchieri stretti, per permettere alla schiuma di proteggere la birra con più facilità. Birre molto complesse come le Dubbel, Quadrupel o le Barley wine andrebbero servite in bicchieri ampi, in modo da percepire gli aromi durante la degustazione.Il mio consiglio è quello di avere più di un bicchiere in casa. Qualche anno fa, lo studio di 2 guru della birra italiana ha portato alla nascita di un bicchiere cosidetto universale, il Teku.
Il nome teku, non sono altro che le iniziali di Kuaka (Lorenzo Dabove) e Teo Musso, fondatore di Birra Baladin, inizialmente fu la Rastal a pensarci nel 2004, poi qualcosa cambiò e di conseguenza sempre la stessa azienda ha deciso di raccogliere le richieste di teo e Kuaska e iniziare a produrre il nuovo bicchiere.
Il Teku può essere considerato un bicchiere universale per la degustazione, ma non un bicchiere universale per la birra. E attenzione, perché sono due concetti ben diversi: una delle prime regole che ci insegnano è che ogni stile birrario vuole il suo bicchiere, capace di esaltarne i punti di forza per migliorare l’esperienza gustativa.

Ecco alcuni tra i bicchieri più comuni per stile di birra.

Calice a tulipano basso
Bicchiere adatto per la bevuta di birre molto complesse. Il calice basso permette al calore delle mani di scaldare al meglio il bicchiere, mentre la struttura permette di invitare gli aromi al naso.
Ideale per:

  Strong Ale
  Quadrupel
 Strong Dark Ale
 Imperial IPA
  Double IPA  Imperial Stout
  Barleywine
  Doppelbock


Calice a tulipano grande
Bicchiere adatto per intrappolare gli aromi e dirigerli al naso durante la bevuta. Le versioni svasate permettono di far sentire meglio il dolce sulla punta della lingua.
Ideale per:
  Tripel
  Saison
  Lambic
  Kriek
  Red Ale




Coppa con stelo
Bicchiere ad ampia bocca utilizzato principalmente per le Dubbel. Spesso abbinato ai cofanetti di birre belghe con il nome dell’Abbazia.

Ideale per:
 Dubbel






 Pinta Imperiale 'Nonick'
La classica pinta inglese con le due incurvature per facilitarne la presa. Adatta per grandi bevute,  penalizza  la resa degli aromi.
Ideale per:
  Pale Ale
  Bitter
  India Pale Ale
  Brown Ale
  Porter
  American Pale Ale
 Stout


           Pinta Americana 'Shaker'
Ampio boccale americano molto semplice che facilita la bevuta ma penalizza gli aromi.
Ideale per:
 Lager Americane
  American Pale Ale
  Ale Americane in genere
  Red Ale
  Strong Lager


 Pinta Imperiale Irlandese
La classica pinta irlandese adatta ad ampi sorsi. La forma particolare permette uno scambio di calore minimo tra la mano ed il bicchiere così che la birra rimanga fredda più a lungo. La bocca larga penalizza la resa degli aromi.
Ideale per:
  Stout
  Scottish Ale




 Boccale in vetro con manico
Bicchiere perfetto per le birre tedesche. Il manico permette di non far scaldare la birra con il calore delle mani e di bere con facilità.  Adatto ai brindisi per la forte resistenza del vetro.
Ideale per:
  Münchener / Helles
  Märzen / Oktoberfest
  Dunkel
  Schwarzbier
  Vienna



 Bicchiere per Pilsner
Tradizionale bicchiere usato per le Pils permette di mantenere la schiuma e favorisce la salita dei profumi verso il naso ad ogni sorso.

 Ideale per:
  Pilsner
 Kölsch
 Steam





Bicchiere da Weissbier
Bicchiere ideato per le Weisse tedesche. La particolare forma svasata crea dei micro vortici, ogni volta che si beve, generando nuovi aromi e nuova schiuma.
Ideale per:
  Weisse




Bicchiere francese Jelly
Bicchiere per ampie bevute usato classicamente per la bevuta delle Blanche.
Ideale per:
  Blanche /Wit
  Gueze-Lambic



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